Sogno di una notte di mezza estate al Globe Theatre
Roma – Con l’estate riparte la stagione teatrale del Silvano Toti Globe Theatre, suggestivo teatro sferico interamente costruito in legno, inserito nella meravigliosa e verdeggiante cornice di Villa Borghese nella Capitale.
Il teatro per la sua conformazione strutturale ospita le tragedie e le commedie di stampo elisabettiano con particolare riguardo verso quelle di Shakespeare. Il numeroso richiamo di pubblico che catalizza questo teatro, nella sola stagione estiva, lascia spazio ad un adeguamento della struttura anche per la stagione invernale, almeno questo è quanto auspica l’attuale direttore artistico Gigi Proietti in una recente intervista comparsa sulla rete pubblica.
Notoriamente tutti i teatri che sono passati sotto la direzione di Gigi Proietti hanno vissuto momenti di gloria e chi sa se questo suo pensiero verrà accolto dalla Fondazione Silvano Toti, associazione creata dalla famiglia Toti per onorare la memoria del mecenate ed imprenditore Silvano Toti. Fondazione che si è fatta notare anche per aver realizzato il MART – Museo di Arte Moderna e polo Culturale di Trento e Rovereto, e per il recupero, il restauro ed il rilancio sia culturale che commerciale della Galleria di Piazza Colonna a Roma intitolata ad Alberto Sordi.
Il calendario eventi del teatro, dal 6 al 17 agosto, prevede la rappresentazione di Sogno di una notte di mezza estate, una brillante opera di Wiliam Shakespeare tradotta per l’occasione da Simonetta Traversetti per la regia di Riccardo Cavallo e prodotta da Politeama. Probabilmente scritta negli anni dal 1593 al 1595, almeno è quanto sembra indicare lo stile affine a opere come Pene d’amor perdute, Romeo e Giulietta e Riccardo II. La particolarità dell’opera risiede nella capacità dello scrittore di viaggiare disinibitamente tra tre mondi paralleli: il mondo di Teseo, Ippolita e della loro corte che rappresenta la realtà; il mondo degli artigiani, quello della realtà teatrale, che si preparano per uno spettacolo e il mondo incantato della fantasia fatto di spiriti e di ombre.
Si tratta di una commedia epitalamica e il fatto che inizi con l’annuncio del matrimonio tra i sovrani di Atene per poi concludersi con la consacrazione del talamo nuziale da parte delle fate, fa presumere sia stata composta per celebrare la solennità delle nozze tra i membri dell’aristocrazia inglese.
L’opera che già nel titolo svela la dimensione onirica e l’ambientazione in una notte che di per se è intrisa di magia. Anche se l’azione si svolge, come spiegato nel testo, nella notte di calendimaggio che coincide con il risveglio della natura, quindi in primavera e non in estate. Si fa comunque riferimento ad un periodo gioioso, tuttavia gli sviluppi della storia svelano tutt’altri scenari. Il dissidio per la gelosia fra Oberon e Titania che influirà in uno sconvolgimento delle stagioni e si abbatterà anche sul rapporto tra Teseo e Ippolita, poi ci sono le azioni sbagliate di Puck che con le sue magie scatenerà una lunga catena di equivoci.
Un opera la cui bellezza e fascino risiedono nel saper unire e far fluire insieme i vari registri linguistici, quello delle fate dove si alterna il verso sciolto alle canzoni e alle filastrocche, quello degli amanti fatto di liriche amorose e infine quello degli artigiani dove emerge la prosa di ogni giorno in cui si incastra la parodia del verso aulico.
Quest’opera di Shakespeare è un’opera nell’opera, e rappresenta bene tutte le sfumature dell’animo umano preda dell’amore, con i suoi sconvolgimenti dovuti al desiderio passionale e alla gelosia.
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