Gente speciale
Il Segretario di Stato per le Comunità e le credenze in Gran Bretagna, Sayeeda Hussain Warsi, prima donna musulmana a ricoprire questa posizione, ha annunciato le sue dimissioni via Twitter. Ormai, se dovesse scoppiare un terzo conflitto mondiale, lo sapremmo sui social network; niente solenni dichiarazioni alla radio, niente pomposi richiami allo spirito patriottico, ma 140 scarni essenziali caratteri.
Il Segretario ha detto che non poteva più «sostenere la politica del governo» sul conflitto a Gaza. Tutto questo perché fin dall’inizio, il Governo inglese ha ribadito il diritto di Israele a difendersi, obiettando nemmeno troppo alla violenza della reazione.
E Warsi si è seccata e non è stata tenera con i suoi colleghi. Commentando l’atteggiamento di Cameron ha dichiarato: “È moralmente indifendibile, non è nell’interesse nazionale britannico e avrà un impatto dannoso nel lungo periodo per quanto riguarda la nostra reputazione interna e internazionale». E poi ancora: «La posizione presa dal Regno Unito non è conforme con lo stato di diritto e con il nostro supporto alla giustizia internazionale. Il governo britannico può giocare un ruolo costruttivo nella soluzione della crisi in Medio-Oriente solamente se è un negoziatore onesto, e al momento non penso lo sia». Certo è che non depone a favore della democratica Albione il fatto di non aver voluto riconoscere il carattere statuale della Palestina in seno alle Nazioni Unite nel novembre 2012. E pare che ciò che la coraggiosa giovane donna abbia detto sia condiviso da molti politici.
Ma la ministra dimissionaria è andata anche più in là, schierandosi a favore dell’embargo nella vendita delle armi ad Israele: «Mi sconvolge che il governo britannico continui a permettere la vendita di armi ad un Paese, Israele, che ha ucciso quasi duemila persone, tra cui centinaia di bambini, solamente nelle ultime quattro settimane. L’esportazione di armi verso Israele deve cessare».
Certo Cameron non l’ha presa bene; non dimentichiamoci che il nostro amico fu sconfessato in Parlamento quando presentò una mozione di sostegno all’azione militare statunitense e turca contro la Siria. Per fortuna la maggior parte dei parlamentari disse no. Credo che altrimenti adesso ci saremmo ritrovati impelagati come mai in una guerra senza fine.
Sayeeda è una davvero in gamba; è figlia di immigrati pachistani, musulmana, ma ha scelto di far frequentare a sua figlia una scuola anglicana. un modo per farle conoscere la storia e la cultura del Paese nel quale vive e il patrimonio di valori religiosi che ne hanno segnato il percorso.
Una grande apertura mentale, una sensibilità sofisticata; sono queste le persone, gli uomini e le donne di cui abbiamo bisogno. Il mondo potrà migliorare solo grazie a loro; io sinceramente avrei preferito non si dimettesse. Per combattere l’ingranaggio arrugginito bisogna esserci dentro: il gesto ha sicuramente ottenuto un grande effetto ma ora lei è fuori dal Governo, chissà cosa potrà ottenere combattendo da sola.
Mi auguro che le persone non la dimentichino subito e che invece l’aiutino a continuare il suo lavoro. Abbiamo bisogno di gente come Sayeeda, ora più che mai.
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