Thailandia, il Generale Premier

Bangkok – Se alla vigilia qualcuno avesse avuto ancora qualche dubbio sull’elezione di Prayuth Chan-Ocha a nuovo Primo Ministro del primo governo a interim dopo il colpo di stato, il voto unanime dell’Assembla Legislativa Nazionale (NLA) ha sgombrato il campo da qualsiasi perplessità a riguardo. Il generale a capo della giunta militare (NCPO) è stato, infatti, nominato come nuovo PM con 191 voti a favore, nessun contrario e solo tre astenuti. Certamente un’investitura che non lascia spazio a incertezze su chi sarà a guidare la nuova Thailandia del futuro. Sebbene, di fatto, le elezioni “ufficiali” si terranno solo il prossimo anno, sono in molti a scommettere che anche dopo il voto democratico ci sarà lo stesso Prayuth alla guida del paese.

Proprio all’inizio di questa settimana si era, inoltre, materializzato un altro plebiscito a favore di Prayuth, con l’approvazione unanime della nuova legge di stabilità economica. La manovra della giunta con un budget di 2.57 trilioni di Bath, prevede di rilanciare l’economia incrementando la spesa pubblica in infrastrutture e nell’educazione, proprio quest’ultima occupa una posizione più bassa persino del meno sviluppato confinante Laos, secondo un recente studio del World Economic Forum. Dunque il  ministero dell’educazione, insieme al ministero dello sviluppo e dell’interno, è stato prescelto come principale destinatario dei fondi. Prayuth ha, inoltre, promesso uno scrutinio più trasparente e democratico nell’allocazione dei fondi e voci di spesa consultabili online. Il piano per rilanciare l’economia dovrebbe portare a una crescita possibile di oltre un punto percentuale, dall’1.5% previsto quest’anno all’obiettivo del 2.9% per il 2015. Il governo potrà però far leva, solamente sulla propria capacità di stimolare l’economia attraverso spesa pubblica e di attrarre nuovi investimenti privati. Infatti, la banca centrale thailandese, avrà le mani piuttosto legate nel contenere la caduta dell’inflazione e assicurare la stabilità dei tassi d’interesse. Nonostante ciò, il clima imprenditoriale, sembra essere tornato piuttosto ottimista. Secondo un sondaggio condotto dalla Dhurakij Pundit University, oltre l’88% dei 600 businessmen cinesi, indiani, giapponesi, coreani e malesiani intervistati, si sono espressi a favore della capacità del NCPO di risollevare le sorti dell’economia thailandese.

Tra i progetti inclusi nella pianificazione fatta dal NCPO c’è un piano di rafforzamento dei trasporti che prevede la creazione di 11 nuove linee ferroviarie che colleghino il paese con la vicina Malesia. Inoltre, sono previste riforme al sistema giudiziario per un acceleramento dei processi e della PA, con una semplificazione dei permessi per lo sfruttamento e la distribuzione della terra, ancora concentrata troppo spesso nelle mani di pochi proprietari terreni, veri e propri latifondisti del paese.

Il nuovo PM, dovrà ora eleggere un gabinetto di 35 ministri, da presentare entro settembre. Il nuovo esecutivo dovrà riflettere, anche quella che è la promessa principale del NCPO di eliminare la corruzione, e quindi si prevede che possa essere formato da facce nuove e pulite, anche se l’ossatura robusta dell’apparato militare che compone quasi per metà la NLA riceverà certamente in consegna qualche portafoglio pesante.

©Futuro Europa®

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