America a mano armata
A volte ho il sospetto che Cristoforo Colombo sia stato, per alcuni versi, una vera iattura per l’umanità; ma poi ci ragiono e so per certo che se non fosse stato lui sarebbe stato un altro ma prima o dopo l’America sarebbe stata scoperta.
Penso agli americani come portatori sani di ipocrisia con la “I” maiuscola, impartiscono lezioni di democrazia senza fare troppo caso a ciò che accade in casa loro; eleggono un presidente abbronzato e poi sparano a un ragazzo nero (forse un po’ ladruncolo e forse un po’ drogatello ma disarmato) senza una vera ragione.
Credono in Dio e vanno a combattere quello di altri cercando di esportare giustizia e democrazia; poi, dopo tante bare tornate a casa avvolte nella bandiera, fanno marcia indietro lasciando paesi dilaniati, poveri, senza nessuna forza capace di mantenere l’ordine, con gente al limite dell’umano armata fino ai denti. E a casa loro ci sono invece sobborghi di alcune città dove nemmeno il Conte Dracula si sente tranquillo ad uscire la sera.
Si armano fino i denti nelle loro case e se attaccati si difendono, forti dell’articolo della Costituzione che dà loro questa facoltà. Stavolta però l’hanno fatta fuori dal vaso; una bambina di nove anni ha ucciso accidentalmente un istruttore di tiro con una mitraglietta automatica Uzi. L’incidente è avvenuto in un poligono in Arizona, non lontano dal confine con il Nevada. Secondo la prima ricostruzione, l’uomo stava mostrando l’arma alla ragazzina per insegnarle a maneggiarla quando dalla mitraglietta è partito un colpo che ha centrato l’uomo alla testa.
Nelle foto diffuse si vede la bimba di spalle; capelli scuri raccolti in una treccia, pantaloncini rosa e t-shirt. Come milioni di sue coetanee. Ora che cosa le capiterà? Come crescerà sapendo che a nove anni ha ucciso un uomo anche se suo malgrado? Cosa comporterà tutto questo?
La vittima, tale Charles Vacca, propongo sia sepolta con il suo Uzi e che sulla lapide sia inciso: “chi di Uzi ferisce di Uzi perisce”. Sicuramente il mondo farà molto bene a meno di lui. Dio benedica l’America, se proprio non ne può fare a meno.
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