Niente può fermarci (Film, 2013)
Niente può fermarci di Luigi Cecinelli è stato realizzato grazie all’utilizzo del credito d’imposta previsto dalla legge 24 dicembre 2007 numero 244 e con il contributo della Direzione Generale per il Cinema del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, che l’ha riconosciuto d’interesse culturale. Marche Film Commission, Regione Lazio, MPS e Rai Cinema hanno fatto il resto. Non vediamo come si possa definire d’interesse culturale una commedia avulsa dalla realtà che guarda più alla commedia sofisticata statunitense e alle pellicole comiche francesi di quanto non affondi le sue radici nell’humus del nostro cinema.
Conoscevamo Luigi Cecinelli come autore horror (Vision, 2009) e di corti musicali, oltre al suo lavoro per la RAI. Ivan Silvestrini, invece, l’avevamo visto all’opera da regista nel promettente Come non detto (2013), pellicola comica a tematica gay. Il secondo film di Cecinelli – scritto e sceneggiato con Silvestrini – non ha niente a che vedere con l’horror. Niente può fermarci (2013), affronta il tema delle patologie psicofisiche come la narcolessia, la sindrome di Tourette, la dipendenza da Internet e l’ossessione per l’igiene. Cinema on the road giovanilistico, ma anche romanzo di formazione che racconta la vita di quattro adolescenti problematici, in fuga da una clinica per compiere l’ultima follia fino ad accettare la loro complessità psicologica. Quattro giorni di viaggio che portano lo spettatore a vagare per strade italiane e campagna francese, fino a raggiungere le spiagge di Ibiza, capitale del divertimento e luogo dove fare esperienze sessuali. Temi preponderanti: amicizia, amore, rapporto con i genitori, difficoltà di mandare avanti una relazione con una donna e fragilità psicologica. Tutto trattato molto all’acqua di rose, purtroppo, e senza profondità.
Colonna sonora composta dal figlio del grande Trovajoli, non all’altezza di cotanto padre. Montaggio compassato e lento. Buona fotografia della campagna francese e del lungomare notturno di Ibiza. Soggetto da telenovela. Sceneggiatura che passa senza soluzione di continuità da un road movie televisivo grottesco a una commedia sentimentale sciocca e inutile. Molto gergo giovanilistico, tanti equivoci dovuti alle malattie psicologiche dei protagonisti, macchina da presa che va a caccia dei personaggi con assurdi movimenti avvolgenti e comicità a livelli di guardia. Recitazione senza infamia e senza lode. Naufragano nel grigiore generale anche gli esperti Tognazzi, Ghini, Autieri e Calabresi. Immancabile Eva Riccobono, bellona di turno. Non si capisce che cosa ci faccia Gerard Depardieu, bolso e inespressivo come raramente l’abbiamo visto.
I personaggi dicono persino fottuta, tanto per far capire che non è una commedia all’italiana ma una stupida commedia americana. Se la prima parte è sopportabile da un punto di vista comico e presenta persino un minimo di originalità, quando i nostri eroi raggiungono Ibiza tutto finisce nella più prevedibile delle fiction televisive. Amori di una notte, tradimenti, ragazze che fuggono, genitori ridicoli orgogliosi dei figli e notti di follia in discoteca. Da dimenticare.
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Regia: Luigi Cecinelli. Soggetto e Sceneggiatura. Ivan Silvestrini, Luigi Cecinelli. Fotografia. Claudio Zamarion. Montaggio: Alessandro Lucidi. Fonico Presa Diretta: Candido Raini. Musiche: Riccardo Cimino, Giacomo Trovajoli (Peermusic Italy, Angelika Vision). Scenografia: Tonino Zera. Costumi: Valentina Rossi, Claudia Scutti. Aiuto Regista. Chiara Della Longa. Distribuzione: 01 Distribution. Produzione: Rai Cinema, Angelika Vision, MPS Capital Service. Produttori: Claudio Zamarion, Antonio Marchese. Esterni: Ancona, Portonovo, Numana, Parco del Conero, Jesi, Ibiza. Interpreti: Emanuele Propizio, Federico Costantini, Vincenzo Alfieri, Guglielmo Amendola, Mariachiara Augenti, Anna Dalton, Gerard Depardieu (partecipazione straordinaria), Serena Autieri, Paolo Calabresi, Massimo Ghini, Gian Marco Tognazzi, Carolina Crescentini, Eva Riccobono, Lucia Ocone, Oriana Pollio, Pierluigi Di Lallo, Simone Montedoro, Filippo Gili, Valentina Izumi, Hal Yamanouchi, Jun Ichikawa, Sveva Alviti, Silvia Cohen.
©Futuro Europa®
[NdR – L’autore dell’articolo ha un suo blog “La Cineteca di Caino”]