Agroalimentare, dal blocco russo danni anche all’Italia
In seguito alle sanzioni imposte alla Russiada Ue e Usa per il conflitto in Ucraina, Mosca ha risposto, in prima battuta, sospendendo, per un anno, le importazioni dei prodotti agricoli europei e statunitensi. Il divieto d’importazione comprende carne di manzo e maiale, pollo, pesce e frutti di mare, latte e latticini, frutta e verdura con l’esclusione di alcolici e prodotti per bambini,
‟Si tratta di un brusco freno alla crescente domanda dei prodotti made in Italy da parte dei cittadini russi che avevano cominciato ad apprezzare le specialità nazionali come il Parmigiano Reggiano e il Grana Padanoˮ, così ha dichiarato la Coldiretti.
‟Erano già scaturite delle tensioni, alcuni mesi orsono, per il divieto comminato dalla Russia all’importazioni di carni di maiale fresche e salumi dalla Ue, in violazione delle regole sugli scambi dell’Organizzazione mondiale del commercio, nonostante la Russia ne sia membro, prendendo come pretesto la scoperta, a fine gennaio, di casi di peste suina africana in alcuni cinghiali in Lituania e Polonia. Le esportazioni di prodotti agroalimentari italiani in Russia, nonostante ciò, nel primo quadrimestre del 2014 sono aumentate dell’1% dopo che l’anno scorso avevano raggiunto la cifra record di 706 milioni di euro, messi, a questo punto, a rischio per le recenti sanzioniˮ.
La Coldiretti sottolinea che ‟in particolate rischio ci sono le spedizioni di ortofrutta per un importo di 72 milioni di euro nel 2013, le carni per 61 milioni di euro, latte, formaggi e derivati per 45 milioni di euro ed importi più ridotti per il pesce che l’Italia spedisce in quantità limitate in Russiaˮ. ‟Se i danni diretti per l’agroalimentare made in Italy sono stimabili intorno ai 200mila euroˮ, continua la Coldiretti, ‟più pesanti sono quelli indiretti con l’Italia che potrebbe diventare mercato di sbocco per tutti quei prodotti comunitari ed extra, che ora la Russia blocca, ma che potrebbero essere spacciati per made in Italy, anche perché non è sempre obbligatorio indicare la provenienza nell’etichettaˮ.
Il presidente di Coldiretti Roberto Moncalvo ha dichiarato: ‟ Siamo di fronte ad una preoccupante crescita dello scontro con una guerra commerciale che conferma la strategicità del cibo soprattutto nei periodi di recessione economicaˮ. Continua Moncalvo: ‟la Russia colpisce l’agroalimentare perché sa che è un elemento di crescita per la Comunità europea in un momento in cui si fatica a raggiungere risultati positivi in altri settoriˮ.
Il Ministro delle Politiche Agricole e Presidente del Consiglio dei Ministri dell’Agricoltura e della Pesca della Ue Maurizio Martina ha recentemente commentato il blocco russo dichiarando: ‟bene la decisione della commissione di istituire una task force per stimare l’impatto della decisione russa. Abbiamo chiesto anche che si attivi subito un lavoro operativo per valutare come fornire sostegno concreto alle imprese interessate, utilizzando anche i fondi di emergenza forniti dalla PACˮ. In effetti la commissione europea con a capo Dacian Ciolos ha subito deciso di stanziare 125 milioni di euro per l’ortofrutta europea.
Le misure adottate, in vigore dal 18 agosto sino a fine novembre, prevedono compensazioni economiche per l’immissione sul mercato inmodo gratuito dei prodotti più deperibili che non possono essere né stoccati né venduti altrove, ma anche per la loro non-raccolta o per la loro raccolta anticipata.
Queste sono i primi provvedimenti adottati dalla Ue, ma presto ne arriveranno altri in favore di formaggi, latte e latticini. Al momento uniche armi per combattere il blocco russo, sperando in un ripensamento da parte del Cremlino, attualmente decisamente improbabile.
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