Inghilterra, non più tablet allo stadio
Ha fatto scalpore la notizia di qualche settimana fa, riguardante il Manchester United, che ha imposto il divieto di utilizzo di tablet e di altri grossi dispositivi elettronici aventi dimensioni superiori ai 100×150 mm, in occasione delle gare casalinghe dei red devils.
Nell’Old Trafford, leggendario stadio della più gloriosa squadra di Manchester, non sarà infatti più possibile accedere con tablet ed altri dispositivi di registrazione di grandi dimensioni. Tale divieto, quindi, non attiene solamente al mero utilizzo degli apparecchi, il ché non sarebbe stato una novità, essendo tale tipo di divieto diffuso e condiviso anche nella realtà nostrana, ma impedisce anche solo di portare con sé lo strumento di registrazione. La società ha informato con una e-mail i propri tifosi, accertandosi in questo modo la piena diffusione della nuova policy.
Come accennato, è interessante notare che il Manchester United non ha posto la questione sul tema della “cattura” di immagini della squadra in azione, al fine di pubblicazioni dei video su YouTube, per la gioia di molti – visto il grande successo che video di questo genere solitamente ottengono, a fronte di zero entrate per le società calcistiche – ma il divieto è posto, invece, proprio in termini di sicurezza dei tifosi stessi, in linea con quanto è disposto negli aeroporti britannici, sulla base di norme di sicurezza suggerite dall’intelligence. Il testo della e-mail inviata dalla società inglese è infatti questo: “Con la nuova stagione alle porte desideriamo comunicarvi alcune variazioni nella policy del club in merito agli oggetti che non è possibile portare allo stadio in occasione delle partite casalinghe. Come risultato delle più recenti ricerche in tema di sicurezza, dispositivi elettronici come laptop e tablet saranno aggiunti all’elenco degli oggetti vietati. Ci scusiamo per qualsiasi inconveniente che questo potrebbe causare, ma siamo impegnati per mettere la sicurezza di tutti gli spettatori in cima alle nostre priorità”. Oltre a questo, si è inoltre chiarito che la decisione di tale divieto è stata presa dall’autorità che ha in gestione l’impianto sportivo.
Queste parole, tuttavia, non hanno convinto molti. Sulla Rete, infatti, è opinione diffusa che il vero oggetto della tutela sia il copyright violato, e molte testate riportano la notizia dando per scontato che sia questa la natura della nuova norma. A sfatare questo malizioso dubbio basterebbe, forse, la considerazione che piccoli smartphone o fotocamere compatte bastano e avanzano per ottenere immagini video, caricabili su YouTube, di buona qualità, assolutamente comparabili a quelle di un tablet. Ma il dibattito è ancora aperto e i dubbi persistono.
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