Brasile, terremoto Marina?
Il Brasile vive giorni di vero e proprio sisma politico. Dopo appena una settimana dalla sua nomina a candidata alle elezioni presidenziali del 5 di ottobre, in seguito alla tragica morte di Eduardo Campos, Marina Silva produce un vero e proprio terremoto politico.
Nonostante gli analisti e gli esperti di sondaggi invitino alla prudenza, ad aspettare altri sondaggi, in una settimana Marina ha stravolto il quadro politico. Prima ha sorpassato Aezio Neves al secondo posto nelle preferenze dei brasiliani, poi, dopo due giorni, ha raggiunto la presidente uscente Dilma Rousseff con il 34% dei consensi, per arrivare ad uno stupefacente secondo turno, nel quale Marina batterebbe Dilma con il 50% dei voti contro il 40% per la Presidente uscente.
La rapidità della crescita dei consensi sorprende in primo luogo la potente coalizione che sostiene Dilma. Da 12 anni al potere, prima con Lula, poi con Dilma, il PT e i suoi alleati hanno difficoltà ad affrontare la nuova situazione. Ma, di fronte alla dirompente Marina, ecco apparire una domanda: ma chi è Marina veramente? Certamente è noto il suo percorso politico e la sua bella storia personale, ma chi è in realtà Marina? Questa domanda se la pone la prestigiosa rivista “Istoè” in un articolo dal titolo emblematico: “Quem decifra Marina?” (Chi è Marina?). Come governerà la evangelica Marina, come si muoverà l’ambientalista Marina, dove troverà i voti in Parlamento per governare?
In Brasile essere eletti non comporta necessariamente avere i deputati per governare. Marina ha detto che governerà con la “nuova politica”, non più con una coalizione di partiti come hanno fatto i suoi predecessori, ma prendendo i migliori dai vari partiti. Strano anche il gruppo degli amici più vicini, dall’erede della più grande banca del Brasile, il gruppo Itau, all’ex Tucano Feldman, coordinatore della sua campagna elettorale. Logicamente Dilma e Aezio hanno denunciato il sapore antidemocratico del rifiuto dei partiti di Marina. È difficile dire se le chiare contraddizioni di Marina fermeranno la sua marcia verso la Presidenza.
Saranno quattro settimane, quante ne mancano alle elezioni, di duro scontro politico, senza esclusione di colpi. Vedremo cosa produrrà il terremoto Marina.
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