Eterologa
Sembra proprio che gli scienziati abbiano finalmente prodotto un regolamento per la fecondazione eterologa; non ci sarà più il rischio democratico di poter partorire figli con la pelle di colore diverso dai genitori perché alla fine ha prevalso il buonsenso. Poi, altra cosa, la procedura sarà gratis o sottoposta a ticket per le donne in età fertile. Così la possibilità di lasciare testimonianza di essere esistiti – perché credo sia questa la motivazione recondita di questo accanimento – sarà alla portata di tutti, ricchi o no.
A me tutto questo sembra una follia. Non voler accettare la volontà della natura (non metto in mezzo Dio che ultimamente ha altro da pensare) credo sia la forma maggiore di egoismo. Pensando poi a quanti bambini affollano gli orfanotrofi mi sembra ancora peggio.
Solo pochi mesi fa fu annullata la legge 40 che negava la possibilità di ricorrere alla fecondazione eterologa. Con grande gioia di varie associazioni che ritenevano questa legge un grave violazione del diritto alla salute, all’uguaglianza e anche – tenetevi forte – allo “sviluppo della personalità”. Qui mi sono persa un attimo ma poi mi sono ritrovata quando ho messo a fuoco l’unico vero parametro che da noi è sempre in mezzo, quello del diritto. Perché siamo un paese di diritti senza doveri e lo siamo senza nemmeno averlo guadagnato.
Certo è che l’ abolizione della legge 40 ha messo fine ai viaggi della speranza in Paesi un pochino chiacchierati, dove le coppie andavano a provare ciò che in patria era loro proibito. Di questo sono felice, ma non capisco perché debba essere non a pagamento. Perché il fatto che sia gratis significa che tutti noi cittadini italiani, in pratica, ci faremo carico di numerose adozioni a distanza anche senza volerlo.
Nella palude delle nostre alte sfere, tutte concentrate in slogan e frasi di 140 caratteri, possibile che nessuno abbia sollevato una eccezione, una perplessità?
A questo punto, visto che sono anche io coinvolta come contribuente, vorrei almeno partecipare alla scelta del nome. Mi sembra democratico e non lesivo per lo “sviluppo della personalità”.
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