Un secolo di femminilità

Roma – E’ in corso sino al 5 ottobre la mostra dedicata al corpo femminile organizzata allo GNAM (Galleria Nazionale d’Arte Moderna) da Barbara Tommasi con la collaborazione di Flaminia Valentini. La Forma della seduzione. Il corpo femminile nell’arte del ‘900, questo il titolo della mostra in corso dal 5 giugno scorso, raccoglie una collezione di 130 opere dedicate alla rappresentazione del corpo femminile nell’arte del secolo scorso.

La mostra offre un particolare percorso che mette in luce la seduzione, a volte trasfigurata, che la visione del corpo femminile esercitava nell’immaginario degli artisti del Novecento, soprattutto opere di autori surrealisti presenti grazie al fondo donato al museo da Arturo Schwartz nel 1998. Una mostra che ci guida nel mondo del femminile scoprendone i vari aspetti, al di là delle rappresentazioni che emergono dall’interpretazione che ne fanno i singoli artisti, questa è una occasione per poter ascoltare la voce della donna libera da ogni condizionamento e fuori da ogni schema. Ascoltare perché il vero osservatore non è colui che vede passivamente le opere, ma colui che vi entra dentro carpendone ogni singola sfumatura al di là di ciò che appare.

Dunque il pubblico si appresta ad osservare, suddivise in cinque aree tematiche, una varietà di opere completamente differenti tra loro che rimandano allo stesso soggetto: la Donna. Quella stessa donna che il sociologo francese Jean Baudrillard provocatoriamente sottrae alla calda sfera della natura, per introdurla in quella più fredda dell’artificio e al contempo del segno e del rituale.

Le cinque aree tematiche hanno nomi del tutto singolari, ma significativi del contesto a cui rimandano; il primo percorso è stato battezzato Le belle apparenze in quanto rimanda alla esigenza da parte dei pittori e fotografi dell’epoca di scostarsi gradualmente da quelle forme languide e sinuose proprie della classica rappresentazione della accogliente morbidezza della figura femminile, migrando verso un corpo vibrante e provocatorio, desideroso di esprimere la propria seducente sensualità, manifestazione del linguaggio avanguardista, come emerge dalle opere di Modigliani e di Man Ray.

Da qui si giunge alla seconda sezione, Seduzione/Sedizione, dedicata alle opere di Gino Severini, Giuseppe Capogrossi, Carlo Carrà, Renato Guttuso, Manzù, Victor Brauner, Eric Heckel, Joan Mirò, Enrico Prampolini, autori che sperimentano nuove tecniche figurative più vicine alle geometrie cubiste che alla forma classica del naturalismo. Il corpo femminile viene destrutturato e quasi scompare nascosto dalla presenza di quadrati e triangoli ove non completamente sostituito da rappresentazioni dell’inconscio, quasi uscisse dall’occhio deformante del mondo onirico, come nella monumentale opera Donna con uccello di Joan Mirò che è possibile ammirare a Parc Joan Mirò di Barcellona .

Oggetto del desiderio è i titolo della terza sezione che raggruppa tutte quelle opere in cui sono rappresentate parti anatomiche della donna, quelle sessuali, o di oggetti-feticcio. Questi autori si dilettano nel rappresentare gli organi riproduttivi femminili spesso decontestualizzandoli o sostituendoli con oggetti che per loro hanno una forte carica erotica, si pensi alla donna-scarpa di Dalì, alla raccapricciante bambola di Hans Bellmer o all’ Objet  mobile di Max Ernst.

Seguendo il percorso si giunge nella quarta sezione dal titolo La bella e la bestia, titolo allusivo al richiamo animale che suscita la sessualità femminile, dove il nudo femminile si fonde con l’animale o è completamente sopraffatto dal non umano. Una sovrapposizione di elementi, quella scaturita dal gioco della seduzione femminile, che è saldamente radicata nell’immaginario collettivo e da sempre genera paura e attrazione insieme come si può riscontrare nelle opere dei surrealisti Breton e Masson o nei poliedrici quadri di Picasso.

La quinta sezione dal titolo La bella addormentata, raggruppa una serie di opere che vede raffigurato il corpo femminile in uno stato di pace e abbandono, come quello del sonno, una situazione in cui il corpo femminile è sospeso tra vulnerabilità e passività. Le opere esposte in questa sezione appartengono ai generi più vari, dalle forme classiche dai tratti arcaizzati tipici delle rappresentazioni di Modigliani alle nife dormienti di De Chirico.

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