Il rispetto prima di tutto
Due nostri Marò prigionieri in India con l’accusa di omicidio, senza che evidenti prove confermino il reato, con uno Stato, quello italiano, che malgrado le difficoltà di una soluzione secondo i trattati internazionali, ancora non riesce a farli tornare a casa e un’opinione pubblica ormai assuefatta; l’episodio che a Napoli ha coinvolto un carabiniere nella tragica morte di Davide Bifolco, con l’imperversare di mass media colpevolisti e di manifestazioni di protesta di cittadini e familiari della vittima contro le forze dell’ordine, la dicono lunga sul clima di aggressività che aleggia nel Paese nei confronti di chi spesso, a rischio della propria vita, difende le nostre istituzioni e la nostra società.
Se il carabiniere ha sbagliato è giusto che paghi, ma anche e soprattutto per lui, deve prevalere la presunzione di innocenza. Se così non fosse, come le nostre forze dell’ordine potrebbero serenamente ma con coraggio, svolgere le loro funzioni?
Sono ormai anni che una certa corrente di pensiero, non certo quella desiderosa di ordine e sicurezza, è pronta a colpevolizzare chi indossa una divisa. La politica, i politici, i rappresentanti delle istituzioni, devono reagire a questo clima con imparzialità certo, con rigore ovviamente, ma ponendo in essere atteggiamenti di rispetto verso chi al comparto difesa e sicurezza dedica la propria esistenza.
In caso contrario il nostro Stato sarebbe ancora più debole di quanto già non sia. Il dolore dei familiari del giovane deceduto, così come i pescatori indiani uccisi, meritano rispetto e solidarietà. Anche se fermarsi a un “alt” dei militari impegnati in missione di tutela dall’assalto dei pirati o a un posto di blocco dei carabinieri, è un dovere di ogni cittadino rispettoso delle regole. Se così avvenisse, eviteremmo una serie di drammatici episodi per chi li subisce e per chi li compie.
Nei casi specifici ci auguriamo che la magistratura italiana e quella indiana facciano il loro corso il più rapidamente possibile per evitare che i fatti accaduti vengano distorti in un modo o nell’altro, più di quanto non sia già avvenuto.
©Futuro Europa®
[NdR – L’autore dell’articolo è Vicepresidente nazionale dei Popolari per l’Italia]