FEASR, l’Europa investe nelle zone rurali
Il nuovo ciclo di programmazione europeo 2014-2020 ha riportato all’interno della programmazione comune sia il Fondo per la pesca che quello per lo sviluppo rurale, attività che con Agenda 2000 godevano di relativa autonomia. Ora anche il Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale rientra tra i cinque Fondi Strutturali Europei che sono la base portante della Strategia 2014-2020. Questo strumento mira a rafforzare la politica di sviluppo rurale dell’Unione e a semplificarne l’attuazione con un sistema a cascata che parte dal livello comunitario e scende gradualmente verso quello locale. Migliora in particolare la gestione e il controllo rispetto alla politica di sviluppo rurale per il periodo 2007-2013, Il presente regolamento stabilisce le norme generali per il sostegno comunitario a favore dello sviluppo rurale finanziato dal FEASR. Definisce inoltre gli obiettivi della politica di sviluppo rurale e il quadro in cui essa si inserisce. Il Fondo contribuisce a migliorare: la competitività del settore agricolo e forestale; l’ambiente e il paesaggio; la qualità della vita nelle zone rurali e la diversificazione dell’economia rurale.
Sono sei i punti pregnanti che fanno da motore al FEASR, il primo è una strategia di sviluppo rurale strettamente connessa alla Politica Agricola Comune (PAC), con forte sostegno all’occupazione. Questa strategia è composta da ben 18 aree composte da tematiche di intervento, questi 18 punti vanno a specificare granularmente gli 11 obiettivi tematici del Quadro Strategico Comune 2014-2020. Il secondo punto strategico è la fissazione di target nazionali commisurati sull’area di focus, quindi più dettagliata rispetto alle sei aree strategiche. Il terzo punto è la definizione esatta di area rurale, fatto particolarmente importante stante la differenziazione strategica per territorio, in particolare modo quando riferito a Fondi per aree rurali, urbane, costiere e della pesca. Il quarto punto è il minuzioso dettaglio, rispetto agli altri Fondi, con cui i regolamenti vanno ad individuare e normare le azioni conseguenti alle misure previste. Al quinto punto troviamo le regole della programmazione 2014-2020 che includono nello sviluppo rurale vari sub-programmi quali i giovani agricoltori, le piccole aziende, le aree montane, le filiere corte e l’agricoltura sostenibile. Ultimo punto è l’Approccio Leader (acronimo di Liaison entre Actions de Développement de l’Économique Rurale) che consiste nell’ottimizzare le energie e risorse di tutti i soggetti in grado di contribuire allo sviluppo rurale, tale sistema è obbligatorio per il FEASR ed opzionale per gli altri Fondi. L’approccio LEADER funge da base per la nuova iniziativa della Commissione sullo sviluppo locale di tipo partecipativo in quanto è basato sull’area, agisce dal basso, è pubblico-privato, integrato, innovativo, collaborativo e prevede l’uso di una struttura di rete.
Nel caso del FEASR, a seconda delle circostanze, il tasso massimo di cofinanziamento per lo sviluppo locale di tipo partecipativo può variare dall’80 % al 90 %. L’importanza del coinvolgimento comunitario è stato dimostrato dal successo dello sviluppo locale di tipo partecipativo, supportato nell’approccio LEADER. Gli effetti positivi sono testimoniati dagli oltre 2 300 gruppi di azione locale operanti attualmente in tutta l’Unione europea, con finanziamenti totali effettivi pari a 5,5 miliardi di EUR (il 6 % dei finanziamenti FEASR). Gli stanziamenti obbligatori pari al 5 % del contributo del FEASR di ciascuno Stato membro restano in vigore per il periodo 2014-2020. Ogni Stato membro elaborerà un piano strategico nazionale in linea con gli orientamenti strategici che sono stati adottati dalla Comunità e trasmetterà il proprio piano strategico nazionale alla Commissione prima di presentare i propri programmi di sviluppo rurale. Il piano strategico comprende una valutazione della situazione economica, sociale e ambientale, e delle possibilità di sviluppo.
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