Cronache britanniche

Londra – La settimana che sta per concludersi sarà ricordata per il catastrofico flop borsistico di Tesco. Il gruppo britannico, che è il terzo colosso mondiale della distribuzione dietro la statunitense Wal-Mart e la francese Carrefour, ha sovrastimato gli utili del primo semestre per £250 milioni, dopo aver annunciato che l’utile operativo dell’anno sarebbe sceso a £2,5 miliardi di sterline, ben al di sotto delle attese degli analisti che avevano predetto un utile di £2,8 miliardi. Ovviamente l’incidente, se solo di ciò si è trattato, ha fatto crollare il titolo in borsa con perdite attorno al 12%. Il gigante britannico, infatti, non è nuovo a questa sorta di “sventure” contabili, dopo aver già collezionato una sfilza di profit warning (il quarto in tre anni).

Dave Lewis, CEO del colosso britannico, ha aperto subito un’inchiesta interna e ha provato a correre ai ripari catapultando immediatamente Alan Stewart, CFO proveniente da Marks & Spencer (altro big della distribuzione britannica), nel suo nuovo ruolo di direttore finanziario anticipando così il suo arrivo nel gruppo di tre mesi (Stewart aveva già firmato un accordo con inizio previsto per dicembre) al posto del sospeso Carl Rogberg. Un avvio tutto in salita anche per lo stesso Lewis che ha ereditato le redini del gruppo solo da poche settimane sostituendo Philip Clarke (finito anch’egli nella bufera), il quale era stato messo “gentilmente” alla porta a seguito proprio dell’ennesimo profit warning. L’ex CEO di Tesco, infatti, era il responsabile diretto dei conti fino alla sua uscita dal gruppo dopo aver “licenziato” l’ex direttore finanziario Laurie McIlwee, costretto a lasciare dopo una lite burrascosa con lo stesso Clarke. Quali siano le reali motivazioni dietro il “divorzio” tra i due, lo si scoprirà probabilmente solo nei prossimi giorni. Di fatto, il “buco” nei conti è attualmente sotto investigazione indipendente dello studio legale internazionale Freshfields e dei revisori contabili di Deloitte. Il caso potrebbe pure finire tra i banchi del parlamento britannico, infatti, una speciale commissione guidata da Adrian Bailey, presidente della commissione Business, ha anch’essa già avviato le proprie indagini.

La bufera gestionale che ha investito Tesco si sta trasformando in un vero tsunami finanziario per la compagnia. BlackRock, secondo investitore del gruppo, ha già venduto parte delle sue azioni, mentre Standard & Poor’s ha messo sotto la lente d’ingrandimento il rating del gigante della distribuzione. A far da contraltare alle notizie negative è arrivata invece un’offerta di Sports Direct, la quale ha deciso d’investire £43 milioni puntando sulla ripresa nel lungo temine di Tesco.

C’è da scommettere che altri colpi di scena in questa nuova “telenovela” finanziaria non mancheranno. Nel frattempo, la compagnia è impegnata su un doppio fronte a ricucire la falla interna e a riguadagnare la fiducia degli investitori, dei consumatori e dei fornitori, proprio le politiche austere a scapito di questi ultimi sembrano, infatti, essere all’origine dei problemi del gruppo britannico.

©Futuro Europa®

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