Export agroalimentare: il piano d’azione di “Sblocca Italia”
Il decreto “Sblocca Italia” è stato approvato il 29 agosto dal Consiglio dei Ministri e il 12 settembre è diventato legge grazie alla firma del Presidente della Repubblica.
Il premier Matteo Renzi ha dichiarato che “Sbocca Italia” nasce per “ risolvere i problemi”. Sbloccare l’Italia da quei problemi rimasti irrisolti per tanti anni., riavviando i lavori per le opere pubbliche rimaste incompiute, per le autostrade, per l’edilizia. Anche per il settore agroalimentare sono state approvate le norme di “Promozione straordinaria Made in Italy e misure per l’attrazione degli investimenti”, messe a punto dal Ministero dello Sviluppo economico in collaborazione con il Ministero delle Politiche agricole, alimentarie forestali per la parte riguardante l’agroalimentare.
Nel provvedimento sono quattro le direttrici d’intervento a cui sono destinate parte degli stanziamenti previsti dal piano specificatamente per il sostegno dell’agroalimentare italiano nel mondo. La prima azione riguarda la valorizzazione delle produzioni di eccellenza, in particolare agricole e agroalimentari e la tutela all’estero dei marchi e delle certificazioni di qualità e di origine delle imprese e dei prodotti. La seconda azione tende a sostenere la penetrazione dei prodotti italiani nei diversi mercati, anche attraverso appositi accordi con le reti di distribuzione. La terza concerne la realizzazione di un segno distintivo unico per le produzioni agricole e agroalimentari al fine di favorirne la promozione all’estero e durante l’Esposizione Universale 2015. La quarta riguarda la realizzazione di campagne di promozione strategica nei mercati più rilevanti e di contrasto al fenomeno dell’Italian sounding.
Il Ministro Martina ha dichiarato di voler ringraziare il Mise per il lavoro svolto insieme nella definizione delle azioni per l’agroalimentare, che è parte significativa dell’export e dell’immagine del nostro Paese nel mondo.
Con queste iniziative inserite nello Sbocca Italia parte l’operazione ribattezzata “Quota 50” che s’impone di aiutare le aziende a fare un salto di qualità ed aumentare i fatturati delle esportazioni dai 33 miliardi del 2013 ai 50 che si potranno realizzare nel 2020. “E’ un obiettivo ambizioso – ha affermato il Ministro – sul quale bisogna lavorare concretamente, è necessario valorizzare le produzioni italiane rendendo più facilmente riconoscibile l’origine. Da qui l’esigenza di creare un segno distintivo unico e combattere il falso Made in Italy. Per migliorare la competitività bisogna intervenire favorendo la creazione di piattaforme logistico-distributive e accordi con le reti di distribuzione all’estero”.
“Il piano ha importanti coperture finanziarie – ha concluso Martina – ed è stato pensato per far leva su un appuntamento centrale per l’agroalimentare italiano come Expo Milano 2015”.
Importanti decisioni per migliorare il nostro agroalimentare che resta, comunque, uno dei migliori settori del sistema Italia e che ci rende famosi in tutto il mondo.
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