Convention PpI: riportare l’attenzione del Governo alla realtà

Matera – E’ iniziata con un flash mob di fronte alla chiesa di San Francesco ieri la seconda giornata dei lavori della Convention dei Popolari per l’Italia. Ombrelli aperti a ricordare la protesta dei ragazzi di Hong-Kong, un gesto simbolico nel giorno della festa del Patrono d’Italia, sul sagrato della chiesa a lui dedicata, che sottolinea ancora di più la tradizione di ispirazione cattolica e liberale dei Popolari per l’Italia.

La seconda giornata della Convention si è aperta con l’Assemblea dei Popolari per l’Italia presieduta dal suo Vicepresidente nazionale, l’on. Potito Salatto, che ha affermato come “l’impegno dei popolari è quello di dar vita nel nostro Paese a un programma di unificazione di tutti coloro che si riconoscono nel popolarismo europeo in alternativa al socialismo. Il nostro Paese ha bisogno di un nuovo Rinascimento ideale, culturale, valoriale, senza il quale – ha continuato Salatto – tutta la società vivrebbe senza speranza per il futuro. E’ una forza politica, quella dei Popolari, che deve rompere quello scellerato patto del Nazareno stipulato da Renzi e Berlusconi che non ha ancora prodotto nulla di buono. La nostra collaborazione con il Governo – ha concluso il Vicepresidente dei Popolari per l’Italia – ha una ragion d’essere solo se il premier darà contenuti per noi compatibili con quegli annunci quotidiani che ancora non trovano concretezza. I giudizi europei sul nostro immobilismo, le contestazioni di piazza che cominciano a susseguirsi, non annunciano certo un quadro positivo”.

Freedom Hong KongSubito dopo, un videomessaggio di Corrado Passera, fondatore di Italia Unica, che ha tra l’altro affermato di non poter “non condividere con voi il disagio per un programma di governo caratterizzato da soluzioni e proposte che si susseguono e non sono all’altezza di ciò di cui l’Italia ha bisogno. Mi riferisco a un’economia che non va per nulla bene ad un disagio sociale crescente, senza che ci sia la volontà e la capacità di sviluppare la ripresa dell’economia”.

Il Presidente sen. Mario Mauro ha iniziato il suo intervento rivolgendo gli auguri di buon onomastico a Papa Francesco e ha poi recitato alcuni versi del Sommo Poeta: “Or tu chi se’, che vuo’ sedere a scranna, per giudicar di lungi mille miglia con la veduta corta d’una spanna? Questa terzina dell’Inferno si riferiva al re Capaneo, simbolo della superbia. Evidentemente Dante, che – ha precisato il sen. Mauro – era di Firenze, descriveva così anche lo spirito di qualche abitante della sua città, che oggi non ha la lucidità di comprendere la complessità della situazione economica e sociale del nostro paese”. Un chiaro riferimento a un altro toscano, il Presidente del Consiglio. Il presidente Mauro ha poi letto gli auguri di buon lavoro inviati da Joseph Daul, il presidente del Partito Popolare Europeo del quale il PpI è divenuto recentemente membro effettivo.

Si sono poi succeduti gli interventi dei dirigenti territoriali, tra i quali la Coordinatrice del Lazio Renata Jannuzzi che ha sottolineato come “non c’è libertà senza dignità” e ha parlato delle problematiche di una regione così importante e così difficile, di una città, Roma, penalizzata da un Sindaco inadeguato che non riconosce nemmeno le agevolazioni alle fasce più deboli. “Bisogna riprendere in mano le nostre battaglie valoriali – ha concluso Jannuzzi – e sono battaglie concrete e comuni che dobbiamo combattere insieme, al di là degli steccati ideologici”. Tra i numerosi interventi, anche quello del Consigliere regionale e Capogruppo dei Popolari per l’Italia della Basilicata, Aurelio Pace, che ha spiegato come il successo recente del PpI nella sua regione sia stato frutto di un gran lavoro sul territorio.

AssembleaPpINella seconda parte della mattinata, il Panel “Oltre il renzismo, la sfida del futuro” con Raffaele Fitto (FI), Lorenzo Cesa (UDC), Flavio Tosi (Sindaco leghista di Verona) e Giulio Tremonti (GAL), che insieme al Presidente Mauro hanno dato vita a un dibattito seguitissimo.

Raffaele Fitto ha ribadito la sua volontà di discutere di prospettive concrete, con la volontà di essere un’alternativa a Renzi, facendo opposizione sui temi economici, contrastando gli slogan a cui non seguono poi i fatti. Fitto ha continuato asserendo che si deve combattere la bolla mediatica del governo mettendo in campo proposte, partendo da una selezione della classe dirigente legittimata dal basso.

Il segretario dell’UDC Lorenzo Cesa ha tra l’altro ribadito che “Costituiremo gruppi unici in Parlamento entro il 15 ottobre, in linea con l’impegno che abbiamo preso insieme ai componenti dell’intergruppo per la ‘Costituente popolare’ composto da Udc, Popolari per l’Italia e Nuovo Centrodestra”.

Il senatore Tremonti, ha parlato (più nel ruolo di professore che di politico) del disastro economico che stiamo vivendo, indicando anche quello che ritiene l’inizio di tutto: una battuta molto applaudita sull’ex premier Monti, da lui definito una delle cause di questo sfacelo.

La mattinata è passata velocemente e, prima di chiudere, il presidente Mauro ha sarcasticamente commentato la posizione di Renzi verso l’Europa: “vado in Europa a batter i pugni sul tavolo, afferma il capo del governo; ma quale tavolo? Non troverà nemmeno una sedia”. In mezzo al fragore degli applausi, il presidente Mauro ha concluso affermando “io sono affezionato alle persone, alle famiglie, alle imprese e sono nato e rimarrò alternativo alla sinistra”.

Dopo la pausa, i lavori sono ripresi con una tavola rotonda dal titolo “Riformite o riforme vere?”. Il senatore del PpI Tito Di Maggio ha introdotto il dibattito parlando degli oltraggi subiti dal Senato ad opera di Renzi; ha letto la sua relazione in Aula a Palazzo Madama in occasione delle votazioni sulla riforma del Senato, sottolineando che quest’ultima “toglie spazi di democrazia, riducendo il dibattito politico a un tweet”.

Il professor Stelio Mangiameli, costituzionalista docente dell’Università di Teramo, ha fornito il suo punto di vista sulla riforma della Costituzione: “la Costituzione è innocente, la questione italiana è molto più un problema di regolarizzazione della politica piuttosto che un problema costituzionale”.

Anna Maria Bernini di Forza Italia ha invece difeso le riforme: “prevedere una camera alta non elettiva non vuol dire mancanza di democrazia, né illiberalità”. Di tutt’altro avviso Il senatore PD Vannino Chiti, che ha sostenuto come questa riforma del Senato non risponda in positivo ma complichi la situazione. Il Senato deve avere un ruolo istituzionale preciso e non essere “il secondo lavoro dei sindaci”, ma deve poter dire la sua su riforme e leggi che altrimenti sarebbero fatte solo dalla maggioranza della Camera.

Due giorni intensi di proposte e riflessioni che saranno, lo speriamo tutti, lo spunto per far ripartire il centrodestra che tanti italiani aspettano e che ben vengono sintetizzate dalla dichiarazione rilasciata alla stampa dal Presidente dei Popolari per l’Italia, Mario Mauro, a conclusione di questa prima Convention del PpI: “Dalla nostra convention emerge chiara la necessità di ricostituire i fili di una matassa, per mettere insieme tutti coloro che si riconoscono nel campo popolare occorre dare soluzione ai problemi di imprese e famiglie. Senza ricette economiche non si possono chiedere improbabili richieste di strappi alle regole stabilite a livello internazionale. Questi due giorni ci hanno dato l’opportunità di chiarire un equivoco, non perseguiamo strane alchimie politiche o operazioni di palazzo, ma alziamo insieme la voce per riportare l’attenzione del governo alla realtà. Chi riconoscerà la bontà di questo ragionamento, non potrà non ritrovarsi insieme sulla stessa strada politica”.

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