Roma Capitale, il flop del Sindaco a pedali

Roma, con i suoi 2.654.215 abitanti, è la città più popolosa in Italia e la quarta nell’Unione Europea. Purtroppo, è anche tra le peggio governate. Dopo la gestione fallimentare del precedente Sindaco Gianni Alemanno, il Comune guidato da Ignazio Marino, eletto nel giugno 2013 con il Partito Democratico, sta sprofondando nella totale ingovernabilità. Nonostante il recente decreto “Salva Roma”, la Capitale si trova sempre a un passo dal fallimento e dal probabile commissariamento.

In sintesi, il Comune di Roma ha circa 60 mila dipendenti, di cui 25 mila fanno parte dell’amministrazione municipale e 31.338 sono occupati nelle numerose aziende municipalizzate. Una vera follia, se si considera che il Campidoglio ha più dipendenti di una grande azienda come l’Enel (che ha 37 mila dipendenti in tutta Italia). Vi sono poi i 31 mila dipendenti delle municipalizzate romane, che sono pari all’85 per cento dei dipendenti di tutte le municipalizzate d’Italia (37 mila) e superano di 10 mila il totale degli occupati negli stabilimenti Fiat.

Il 31 dicembre del 2012, il debito lordo del Comune di Roma risultava di 16,8 miliardi di euro, di cui 4 miliardi e 432 milioni di oneri non finanziari e 12 miliardi e 370 milioni di debiti finanziari. Il debito lordo lasciato da Veltroni, così come cifrato nel 2010, era di 22,4 miliardi.

L’attuale Sindaco Ignazio Marino, che pure ha ereditato una situazione difficile dalle amministrazioni precedenti, è continuamente sotto tiro da parte dei cittadini romani, scontenti della sua amministrazione; in più è poco gradito allo stesso Partito Democratico romano, con il quale ha sempre avuto un rapporto difficile. Su Twitter e sulla sua pagina Facebook viene spesso attaccato e accusato di non saper dare risposte ai problemi della città. Ad un anno dal suo insediamento, si può dire che ad oggi, più che un #Cambiaverso delle condizioni della città, quello di Marino sembrerebbe un fallimento collaudato.

Una parte dei problemi di Marino sono legati alla mobilità di Roma, letteralmente impazzita dopo il nubifragio di gennaio. A sei mesi da quell’evento, molte arterie fondamentali, come la Trionfale, la Tangenziale, la Panoramica, una parte della Cassia, sono chiuse o parzialmente chiuse. Questo ha determinato enormi problemi di viabilità nel quadrante nord-est di Roma, dando vita a molte polemiche per la lunghezza dei lavori.

Tra i tanti, Alfio Marchini, imprenditore edile e consigliere comunale eletto nella lista “Io amo Roma”, ha dichiarato che “la nostra continua ad essere una Capitale dal ‘cuore spezzato’. La città ha imboccato un declino dal quale sembra non uscire più: periferie degradate, disoccupazione, trasporti che non funzionano. Per uscire da questo impasse, abbiamo raccolto oltre diecimila firme a sostegno di 13 proposte precise di delibera”. Marchini, già candidato a Sindaco di Roma, ha intenzione di candidarsi nuovamente con l’intento di prendere il posto di Marino. Nel suo programma anche una norma anti-Parentopoli  – che prevede l’assunzione nelle municipalizzate tramite concorso pubblico – e un pacchetto di semplificazioni per le imprese e i commercianti. Particolare attenzione è data alla legalità, con la proposta di abolire il meccanismo che premia, con un diritto di prelazione, gli occupanti abusivi nell’assegnazione degli alloggi popolari. La via d’uscita, secondo Marchini, è soltanto quella delle elezioni anticipate: “Se non mandiamo a casa questi signori il prima possibile, vedo un crescendo di disoccupazione, nuove tasse ed insicurezza che aggraverà il declino della nostra città”.

Vedremo. Intanto i cittadini assistono affranti e sconcerti al flop di questa Amministrazione comunale targata Marino che al ballottaggio dello scorso anno si presentò con lo slogan “Liberiamo Roma”. Oggi, è Roma che vorrebbe liberarsi di lui, del Sindaco ‘ciclista per pura demagogia’.

©Futuro Europa®

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