Bonus bebè, propaganda o welfare reale?
Matteo Renzi, direttamente dagli studi Mediaset di Barbara D’Urso, ha annunciato che gli 80 euro – ormai autentico marchio di fabbrica renziano – spetteranno anche alle neomamme. Adesso prima di entrare nel merito del provvedimento, perché noi comunque ve lo spiegheremo dettagliatamente, la polemica è servita: solito spot elettorale televisivo?
Sia ben chiaro, ad ogni mamma 80 euro in più al mese, per un totale di 960 euro all’anno, fanno certamente comodo. Ma dal governo, dopo diversi mesi di lavoro, sarebbe anche lecito attendersi qualcosa di più strutturale. La parola magica è sempre quella: riforme. Rivedere il welfare e ripensare l’accesso ai nidi pubblici, per esempio, sarebbe un primo passo per dare un aiuto concreto ai genitori che hanno appena messo al mondo un bebè. Ma piuttosto che niente, meglio piuttosto. Tant’è, e quindi ecco servito il bonus bebè.
Capiamo adesso quali sono i requisiti per ottenerlo. Per prima cosa è importante dire che l’erogazione non sarà spontanea, ma servirà presentare una richiesta all’Inps. Per il primo anno sono stati stanziati 202 milioni di euro, che saliranno a 607 nel 2016 e a circa un miliardo di euro l’anno seguente. Il disegno di legge di Stabilità è pronto per il dibattito parlamentare che dovrebbe iniziare questa settimana. Al momento, i destinatari dell’incentivo sono quei nuclei familiari il cui reddito complessivo non sia superiore a 90mila euro lordi. Superata questa soglia niente bonus, a meno che non si abbiano già quattro figli e stia nascendo il quinto. Il bonus verrà erogato mensilmente per un totale di 960 euro all’anno per tutti i bebè nati o adottati tra il primo gennaio 2015 e il 31 dicembre 2017.
Il bonus spetta anche ai figli di cittadini dell’Unione europea e degli extracomunitari con permesso di soggiorno. Il Mef (Ministero dell’Economia e delle Finanze) ha specificato che per i requisiti si parla di reddito anno e non di indicatori Isee come in un primo momento era trapelato. Per sapere di più sulla tassazione degli 80 euro, bisognerà però aspettare che il provvedimento passi alla Camera. Altra precisazione del Mef: “I 202 milioni di euro stanziati sono una copertura di previsione e non limite”, quindi nessuno dovrebbe restare escluso dall’erogazione del contributo. Il condizionale, in questo caso, è d’obbligo.
Finché la legge di Stabilità non finirà il suo passaggio parlamentare, ad ogni modo, resta qualche dubbio sui dettagli dell’operazione. Nei giorni scorsi sono circolate sulla stampa alcune indiscrezioni, prontamente smentite dal Mef a colpi di twitter, che mettevano un tetto massimo di 900 euro al bonus erogato alla fine dell’anno e prevedevano un reddito di soli 30mila euro annui. La replica del Mef è social: “Il limite è di 90mila” e ancora “Il bonus verrà erogato mensilmente”. Chi vivrà, vedrà.
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