Italia delle Regioni
Per il presidente della Conferenza delle Regioni “si apre una fase nuova”, si lavora su una bozza di accordo definito “lodo Chiamparino”: fondato valentemente sulla sanità, per cui è necessario razionalizzare le spese regionali e migliorare la qualità dei servizi erogati ai cittadini.”
L’incontro del 23 ottobre scorso apre una fase nuova: quando ci si parla ma soprattutto si lavora insieme è sempre una buona premessa per trovare una soluzione. Siamo fiduciosi di riuscire a rendere sostenibile la manovra”, questo il commento del presidente della Conferenza delle Regioni, Sergio Chiamparino. “E’ stato un incontro in cui alcuni scambi schietti di battute non hanno intaccato il clima e il rispetto politico. L’incontro è stato approfondito con una presenza impegnata del primo ministro, che ringrazio”. Il punto di convergenza per ora è stato quello che Renzi ha definito il Lodo Chiamparino, ovvero una proposta che in una settimana punti ad un lavoro congiunto per una manovra sostenibile”.
“Il Presidente del Consiglio ha ribadito che c’è un obiettivo comune a partire dal rilancio della crescita dell’economia e del lavoro. Siamo tutti disponibili a cercare di recuperare le risorse. Noi pensiamo di avere le proposte per questa manovra, per renderla sostenibile sia in termini di qualità dei servizi erogati, di contenimento della fiscalità e di partecipazione ai saldi. La manovra così come è senza proposte che la qualificano è difficilmente sostenibile ma con oggi si apre una fase nuova” ha ribadito Chiamparino. “La lettera e lo spirito del ‘Lodo Chiamparino’ è quello di rendere sostenibile la manovra evitando ricadute sia di tagli che aumenti della fiscalità. Rispettare i saldi non vuol dire che questi siano fatti solo di tagli.
Non è detto che poi si arrivi necessariamente ad un accordo tra le parti. Ma mi sembra questo un buon punto di partenza”. Tra gli assi portanti del lavoro delle prossime settimane, il recupero, da parte dello Stato, di fondi inutilizzati per riprendere una politica di investimenti sull’edilizia sanitaria. “Abbiamo poi indicato il tema dell’ottimizzazione della gestione di risorse che sono delle Regioni e sono attestate presso i ministeri e non comportano aggravi di cassa per lo Stato”, ha poi precisato Chiamparino.
Infine, una razionalizzazione sia della spesa sanitaria, sia delle spese a livello centrale. “Il premier ci ha chiesto di avanzare proposte specifiche e suggerimenti, anche al di là della legge di stabilità. Tutto questo aiuta ad ottenere un equilibrio istituzionale che vede nel sistema delle autonomie un asse portante. Questa è la strada giusta”, ha detto Chiamparino. A me pare importante che si sia trovata un’intesa di percorso che ha un obiettivo comune, razionalizzare la spesa. migliorando la qualità dei servizi erogati” ha aggiunto il Presidente della Conferenza delle Regioni. “Credo – ha aggiunto – che questo abbia ulteriormente rafforzato quell’equilibrio istituzionale che è l’asse della riforma del titolo V, a cominciare dal superamento del bicameralismo, della riforma del Senato su cui il governo è impegnato e che vede nelle Regioni e nel sistema delle autonomie la struttura portante”.
Caute aperture arrivano dal governo. L’approccio iniziale del Presidente del Consiglio – secondo quanto riportato da alcune agenzie di stampa – è stato cordiale, ma comunque piuttosto netto: “non c’è spazio per una mediazione, i miliardi sono quattro. Da qui due strade: o lo scontro o ci sono proposte alternative su cui si lavora in queste ore”. Ma l’idea di un percorso comune sui costi standard suscita l’interesse del Presidente del Consiglio: “sui costi standard, se voi ci siete, io ci sono. Noi interveniamo solo ex post se le cose non vanno. Se avete una risposta seria, rigorosa, noi ci siamo”.
E dal confronto sui costi standard si finisce per toccare il tema di una sfida che deve coinvolgere tutti i livelli istituzionali: quella della trasparenza. “Per me la strada è la trasparenza totale di tutte le spese on-line, dal governo alle Regioni” – ha detto Matteo Renzi ai presidenti delle regioni.
Una strategia che è stata confermata dal Sottosegretario Graziano Delrio “Siamo disponibili a lavorare con le Regioni in tempi strettissimi per trovare nuove potenziali soluzioni. Siamo aperti a soluzioni diverse”, ha aggiunto Delrio, durante la conferenza stampa seguita all’incontro a Palazzo Chigi tra il governo e i rappresentanti delle Regioni sui tagli previsti dalla legge di stabilità.
Delrio ha poi auspicato un accordo con le Regioni da raggiungere “in ascolto reciproco”. “Non vogliamo tagli ai servizi sociali, dobbiamo trovare delle forme per evitarlo” e per questo “siamo disponibili a discutere le proposte con le Regioni”. Ma “ognuno fa i suoi compiti a casa. Non diamo obblighi alle Regioni su come raggiungere gli obiettivi di riorganizzazione della spesa. Noi stiamo facendo la nostra revisione della spesa su tutto.
Il governo sostiene con forza il principio dell’autonomia e della responsabilità” degli enti locali sottolinea, nel raggiungimento degli obiettivi. “Siamo disponibili a lavorare insieme in tempi strettissimi per trovare soluzioni per applicare le riforme stabilite”, aggiunge. “Siamo assolutamente impegnati nella revisione della spesa, con interventi anche sulle società partecipate dalle Regioni: in legge di stabilità ci sarà un benefit sul patto di stabilità a chi dismette partecipazioni azionarie. I “costi standard” nella Sanità regionale costituiscono una delle misure più efficaci per la qualificare la spesa regionale ed assicurare un miglioramento “atteso” delle prestazioni sanitarie su tutto il territorio nazionale.
Questa misura, tanto perseguita quanto attesa da cittadini ed amministratori, porterà a coniugare la lotta agli sprechi ed alla malasanità con le sue tante sfaccettature di “disonestà” ed a qualificare concretamente le prestazioni sanitarie per i cittadini, in particolare gli anziani, a ridurre le liste di attesa ed a qualificare il livello base delle prestazioni sanitarie – costituzionalmente garantito – in modo uniforme da nord, al centro ed al sud? “Per i costi standard nella sanità erano state individuate le tre Regioni di riferimento: si tratta di Umbria, Emilia-Romagna e Veneto. Strumenti utili per evitare i tagli lineari e per lavorare nella direzione di una maggiore qualità ed efficienza del servizio sanitario nazionale.
I “Costi standard” costituiscono un esempio chiaro di “federalismo responsabile”. La Presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini ha sottolineato come l’avvio dell’applicazione dei costi standard si inserisca nella scia di quel “federalismo responsabile che abbiamo sempre difeso”, rientri nell’idea “dei costi standard come contributo responsabile delle Regioni alla governance della spesa sanitaria di questo Paese, come contributo di valorizzazione di buone pratiche per l’efficientamento di tutto il sistema sanitario nazionale”.
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